Che cosa vuol dire essere genitori?
Da genitore 9.0 (inteso come sole 9 mensilità) ho toccato con mano la moltitudine di paure che circolano nella mente e nello stato d’animo di un genitore. Seppur si dica “figli piccoli-problemi piccoli e figli grandi-problemi grandi” credo che quando li stai vivendo ti sembrano sempre più grandi. Diciamoci pure la verità: fare il genitore è la cosa più difficile al mondo. La genitorialità è un viaggio incredibilmente emozionante, ma allo stesso tempo, può essere una delle esperienze più spaventose e sconvolgenti nella vita di una persona. La paura di non essere bravi genitori è un sentimento comune che può affliggere molti neo-genitori e persino coloro che hanno già esperienza nel campo della genitorialità. Quel famoso libretto d’istruzione o manuale del buon genitore non esiste per davvero! E’ così che ci si ritrova in un mix di sensazioni e timori che vanno ben oltre quello che si può immaginare.
La domanda più frequente che balena nella testa di qualsiasi genitore è: ma io sono un bravo genitore? Proviamo ad esplorare le sfide che i genitori affrontano quando si trovano a confrontarsi con questa paura e come è possibile affrontarla con compassione e crescita familiare.
Affrontare le aspettative irrealistiche
Si dice che la famiglia sia la più grande azienda. Se riesci a gestirla puoi gestire anche una multinazionale. Beh, chi l’ha detto non aveva poi tutti i torti. Le cose legate alla famiglia sono un mondo talmente vasto e complesso. In particolare, essere una mamma mi ha messo molto in discussione. In effetti l’aveva fatto già prima. Ma devo dire che non immaginavo minimamente le paure che son venute fuori.
Una delle ragioni principali dietro la paura di non essere bravi genitori è spesso legata alle aspettative irrealistiche che ci poniamo. Nella nostra mente ci etichettiamo in un modo. Poi per ragioni di cose e di vicessitudini di vita quotidiana ci scontriamo con i nostri limiti e le nostre paure. Troppo spesso, ci confrontiamo con ideali di genitorialità perfetta che vediamo sui social media o nelle rappresentazioni dei media, dimenticando che nessun genitore è perfetto. O meglio: ogni genitore è unico! Non esiste un manuale d’istruzioni del genitore perfetto: questo spingerebbe ad essere solo cloni l’uno dell’altro. È importante ricordare che la perfezione non è possibile e che ogni famiglia è unica, con i propri successi e sfide.
Una possibile chiave di lettura può essere invece di concentrarsi sulle aspettative irrealistiche, cercare di abbracciare la vostra unicità come genitori e come famiglia. Le caratteristiche di un buon genitore sono nascoste in noi stessi. Ognuno di noi ha le proprie forze e debolezze, e ciò che conta veramente è l’amore e la dedizione che mettiamo nell’essere genitori per i nostri figli.
Quale è il compito di un genitore?
La domanda è assai contorta ma in realtà anche abbastanza semplice. I bravi genitori non sono certo quelli che si vestono da supereroi per risolvere e gestire la vita dei propri figli. Molto probabilmente non sono nemmeno quelli che verranno amati sempre e comunque dai propri figli.
Eppure forse ciò che si nasconde dietro ad un bravo genitore è essere semplicemente se stesso, supportare un figlio, stargli vicino senza sostituirsi a lui/lei. Essere un bravo genitore significa rispettare il proprio sentire, il proprio modo di essere, essere rispettosi, guardare con fiducia se stessi, i figli ed il mondo. Ecco tre modi che ti aiuteranno ad essere genitore. Sì, anche nel momento in cui ti sentirai di essere il peggiore del mondo.
Imparare dai fallimenti per sentirsi bravi genitori
La paura di non essere bravi genitori può anche derivare dalla paura di commettere errori o di fallire nel ruolo genitoriale. Tuttavia, è importante ricordare che i fallimenti sono inevitabili e fanno parte dell’apprendimento sia per i genitori che per i bambini. Ogni volta che affrontate una sfida o commettete un errore, c’è l’opportunità di crescere e migliorare. Invece di punirvi duramente per ogni errore commesso, cercate di vedere ogni situazione come un’opportunità di apprendimento. Chiedetevi cosa avreste potuto fare diversamente e come potete migliorare in futuro. L’autoriflessione e la volontà di imparare dai propri errori possono aiutare a crescere come genitori e a costruire una relazione più forte con i vostri figli.Essere genitori con gli altri: cercare il supporto della comunità
La genitorialità può essere un viaggio solitario, ma non dovete affrontarlo da soli. Trovate una comunità di genitori con cui condividere le vostre esperienze e le vostre preoccupazioni. Parlare con altre persone che stanno vivendo o hanno vissuto situazioni simili può essere rassicurante e aiutare a ridurre la paura di non essere bravi genitori. Confrontarsi resta uno dei canali comunicativi più liberatori.Partecipare a gruppi di sostegno o partecipare a eventi dedicati ai genitori può aiutarvi a costruire connessioni significative con altre persone che comprendono le sfide della genitorialità. Inoltre, ricordatevi che anche i professionisti, come psicologi o consulenti familiari, possono fornire un prezioso supporto nel gestire i vostri dubbi e preoccupazioni.
Rimedio facile per genitori: praticare l’autocompassione
Uno degli aspetti più importanti nel superare la paura di non essere bravi genitori è l’autocompassione. Spesso siamo molto severi con noi stessi e ci giudichiamo duramente quando sentiamo di non essere all’altezza. Tuttavia, è essenziale trattarsi con gentilezza e comprensione. Avere un legame con se stessi di affetto, stima e consapevolezza è volersi bene!
Ricordatevi che siete umani e che farete del vostro meglio come genitori. Datevi il permesso di sbagliare e perdonarvi quando lo fate. Siete genitori sì ma siete anche e soprattutto umani. La genitorialità è un percorso di crescita sia per voi che per i vostri figli e l’autocompassione vi aiuterà ad affrontare le sfide con maggior fiducia e resilienza.
Conclusione
La paura di non essere bravi genitori è un sentimento molto diffuso ed è facilmente comprensibile il perché. E’ però importante affrontarla con empatia, pazienza e compassione verso se stessi. Ogni famiglia ha il suo percorso unico, e ciò che conta è l’amore e l’impegno che mettiamo nella genitorialità. Imparare dai fallimenti, cercare il supporto della comunità e praticare l’autocompassione sono strumenti fondamentali per superare questa paura e crescere come genitori.
Ricordatevi sempre che siete più forti di quanto pensiate e che, con amore e dedizione, farete del vostro meglio per i vostri figli. E che forse non bisogna poi essere bravi genitori ma genitori migliori, per se e per i figli. Infondo i bravi genitori non preparano il cammino ma lo percorrono insieme ai figli!
PS. se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di leggere questo libro Il libro che vorresti i tuoi genitori avessero letto. Come impostare la relazione tra genitori e figli