Quante volte corpo e benessere non camminano di pari passo? Il benessere del corpo e della mente passa attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata.
Questo non vuol essere assolutamente un luogo che ti indica cosa dover mangiare per avere una sana alimentazione. Analizziamo insieme la parola ali-ment-azione. A me fa pensare al voler mettere le ali alla mente, quasi come a dire che mangiare sia un nutrimento per il nostro corpo se è fatto con la mente. Bene, questo è un punto importante che può portare un equilibrio tra cibo e benessere.
Ma il benessere alimentare passa per un’unica via? E’ possibile che benessere e cibo debbano essere uguali per tutti?
Verso una nuova prospettiva..
E se imparassimo a capire che non siamo tutti uguali?
E’ proprio questo essere diversi che si apre anche al cibo e all’alimentazione. Non possiamo mangiare tutti le stesse cose. Ciò che può far bene a me, a te fa male e viceversa.
Tutto parte dai bisogni e dai desideri: a volte mangiamo perché ci vengono imposte delle cose da mangiare oppure perché ci è stato tramandato un modo di mangiare che non ci appartiene, ovvero ad un certo punto ci rendiamo conto che non ci appartiene più. Il nostro corpo ci parla e ci fa capire di cosa abbiamo voglia e perché.
Forzarlo continuamente non può farci poi molto bene.
Immaginate di calzare un 40 di scarpe e di voler a tutti i costi indossare un 37 ai vostri piedi: non solo sarà alquanto impossibile ma i dolori che ne avrete in conseguenza saranno tantissimi.
E allora perché accettiamo che possiamo portare ciascuno un numero diverso di scarpe dall’altro e non che ognuno sia diverso dall’altro in termini di alimentazione e salute?
Avete mai sentito che a qualcuno gli sia mai stato detto: “scusa, ma perché tu non porti il 37 come me?”. Non ci siamo mai domandati perché i nostri piedi siano diversi, ed in base a che cosa lo siano. L’abbiamo accettato a prescindere: abbiamo accettato che ciascuno ha un proprio numero di scarpe. Ed il bello è che la cosa non ci tocca minimamente. Quasi che tutto questo sia assolutamente naturale.
Benessere e alimentazione: uguale per tutti sì o no?
Assolutamente no (se la risposta non si fosse già capita 😉 ). Sul cibo, dunque, tendiamo a fare un discorso totalmente diverso. Dobbiamo mangiare tutti le stesse cose, nelle stesse quantità, con la stessa tipologia di cottura.
Non è forse vero che quel corpo è lo stesso che ha un numero di scarpe diverso da me o da altri? E allora ecco che ne deriva che non possiamo mangiare tutti la stessa cosa.
Nelle culture occidentali il cibo è diventato una grandissima valvola di sfogo, sia in eccesso che in difetto. Le culture orientali, invece, hanno una cultura del cibo incredibile.
Nel libro Il dono del Silenzio di Thich Nhat Hanh (se non l’hai letto, potrai trovare degli spunti e delle riflessioni, nella sezione LIBRI di unraggiodiluna.it) il monaco buddista nonché poeta, studioso e attivista per la pace, parla di un rituale necessario prima di ogni pasto.
L’arte del ringraziamento e della gratitudine come prima fonte di nutrimento. Essere consapevoli di star per sedersi a tavola, proprio come se la tavola fosse un luogo di culto. E’ solo lì che inizia la fase di nutrimento del corpo e dello spirito: prima contemplando ciò che abbiamo nel piatto, in particolare tutti coloro e tutto ciò che ha permesso che quel piatto sia sulla nostra tavola; poi utilizzando le posate come mezzo di amore che porterà il nostro cibo alla bocca. Nel mentre un silenzio può essere un modo per mangiare consapevolmente, masticando ogni singolo boccone, assaporandolo e assistendo all’esplosione di gusto in bocca.
E’ per questo che le culture orientali, anche durante la meditazione, sono soliti inspirare dal naso ed espirare dal naso: “la bocca è usata solo per mangiare”, a sinonimo di come anche l’uso della parola sia altamente rispettata e usata solo per ragioni che portano ad affermare qualcosa di assolutamente vero, che rispetti l’altro, che trasmettano pace.
Riassumiamo i 5 modi per far stare bene corpo e mente a tavola:
– Essere grati del cibo
– Essere consapevoli di quello che abbiamo nel piatto
– Ringraziare coloro che hanno contribuito a farlo (anche a chi ha seminato il germe di grano nel terreno che poi è diventato, con l’aiuto di tantissimi contributi, pane o pasta o altro sulla nostra tavola)
– Masticare con consapevolezza e voglia di nutrire il nostro corpo
– No pasti uguali per tutti: ognuno ha un corpo diverso e quindi, di conseguenza, è necessario mangiare in modo diverso in base a ciò che sentiamo di desiderare, a ciò che il nostro corpo ci richiede e che sentiamo di aver bisogno.
Solo così potremo davvero nutrire il nostro corpo e ali-ment-arci davvero.
Che ne pensi? Hai mai pensato che non tutto ciò che mangiamo fa bene al nostro corpo e che non possiamo mangiare tutti quello che mangiano gli altri?
Con enorme piacere leggerò il tuo commento 🙂